Una festa che coinvolge un’intera città: il Carnevale

Le origini

pfm8712La parola Carnevale deriva dal latino “carnem levare”, eliminare la carne, e indicava il banchetto che si svolgeva l’ultimo giorno – noto come il martedì grasso – prima del periodo di astinenza e digiuno per l’inizio della Quaresima.

La festa del carnevale si celebra nei paesi di tradizione cristiana, e la caratteristica principale è il mascheramento, spesso in pubbliche piazze o parate organizzate ad hoc, con caratteristici elementi fantasiosi e giocosi.

In realtà il carnevale ha origine da festività molto antiche, come le dionisiache greche o i saturnali romani, durante i quali si celebrava una sorta di momentanea liberazione dagli obblighi sociali a favore di un capovolgimento dell’ordine, dove regnava la dissolutezza e lo scherzo per poi tornare ciascuno ai compiti costituiti, una sorta di ciclo che andava di pari passo con quello dell’anno solare.

In tempi più vicini a noi, nel XV e XVI secolo a Firenze i Medici allestivano i trionfi, mascherate su carri accompagnate da canti tra cui il celebre “Trionfo di Bacco e Arianna” scritto proprio da Lorenzo il Magnifico. In epoca papalina si svolgeva la corsa dei barberi con cavalli da corsa e la gara dei moccoletti accesi che ogni partecipante proteggeva dagli altri concorrenti onde evitarne lo spegnimento.

Il carnevale più famoso d’Italia: Viareggio

pfm0741Venendo al giorno di oggi, il carnevale più conosciuto d’Italia e d’Europa e il secondo al mondo dopo quello di Rio, è il Carnevale di Viareggio.

Si svolge da ben 141 anni. La prima sfilata di carrozze addobbate a festa lungo la via Regia risale infatti al 1873, quando alcuni giovani ricchi borghesi decisero di mascherarsi per protestare contro le troppe tasse. Agli inizi del Novecento la sfilata venne poi trasferita sul lungomare. I carri trionfali erano dapprima in stucco, tela e materiali pesanti, poi sostituiti dalla carta pesta modellata, e infine negli anni Trenta del ‘900 con la carta a calco.

Con la prima guerra mondiale vi fu una pausa bellica di 6 anni. La sfilata su due viali a mare riprese nel 1921, e proprio quell’anno può essere considerato uno spartiacque, visto che risale a quella edizione la canzone inno ufficiale della manifestazione la “Coppa di Champagne”. La musica comparve anche sui carri, trovando per la prima volta posto a bordo di uno di essi, il “Tonin di Burio”, che rappresentava la festa nuziale sull’aia di una casa colonica e le maschere si animarono a suon di musica.

Nello stesso anno la manifestazione iniziò a promuovere se stessa utilizzando la rivista “Viareggio in maschera”, ancora oggi rivista ufficiale della manifestazione.

I primi movimenti alle figure sui carri risalgono al 1923, quando il malinconico Pierrot del Giampieri inizio a sbattere le palpebre. Ma la vera rivoluzione fu nel 1925, quando, per iniziativa di Antonio D’Arliano e di alcuni costruttori, venne inventata, per realizzare i carri e in particolare il carro intitolato “I cavalieri del Carnevale”, la tecnica della carta a calco, da tutti poi comunemente conosciuta come cartapesta. Questo materiale, tanto leggero, quanto povero, ha consentito costruzioni colossali e sempre più ardite nella scenografia e nella movimentazione. Nel 1926 nacque l’idea di realizzare un manifesto ufficiale, ogni anno nuovo e firmato di volta in volta da grandi artisti per pubblicizzare la manifestazione.

Nel 1930 nasce Burlamacco (insieme a Ondina, tipica bagnante dell’epoca), simbolo e maschera ufficiale del Carnevale di Viareggio ancora oggi, realizzata dall’ingegno e dalla penna del pittore e grafico viareggino Uberto Bonetti, il quale si era ispirato alle maschere della commedia dell’arte in chiave futurista. Non solo, visto che i colori rosso e bianco dell’abito di Burlamacco erano tipici degli ombrelloni estivi delle spiagge degli anni Trenta e, in questo modo, ha unito indissolubilmente i due momenti più importanti dell’anno per la città di Viareggio, che in quegli anni era al massimo del suo splendore con artisti e letterati che amavano incontrarsi e trascorrere del tempo in quei luoghi.

Altre tappe importanti nella storia del Carnevale di Viareggio sono il 22 febbraio 1954 quando la Rai, appena nata, trasmette la sua prima diretta televisiva fuori dagli studi proprio dal carnevale viareggino, facendolo diventare fin da subito un grande evento mediatico. Era nata da due mesi la tv, e subito decise di sperimentare una lunga telecronaca in diretta nazionale lontana dai circuiti di Roma e Torino. Piazza Mazzini a Viareggio divenne uno studio televisivo all’aperto, decretando sia il successo del carnevale, ma soprattutto la riuscita del collegamento tv, un doppio debutto tramandato poi negli anni, fino ai giorni nostri, visto che RaiTre continua ancora oggi a trasmettere la sfilata dei carri del carnevale nel giorno del Martedì Grasso.

Altra data importante è il 1958 quando la telecronaca della sfilata dei carri viene trasmessa in Eurovisione. Nel 1960 andarono distrutti da un incendio i baracconi dove venivano costruiti i carri in via Cairoli, ma i laboratori vennero trasferiti negli hangar di via Marco Polo dove sono rimasti per quarant’anni. Nel 1971 si svolse il primo carnevale rionale della Darsena.

Nel 1973, anno del centenario, venne organizzata un’edizione memorabile del Carnevale di Viareggio, e nel 1984 nacque la Lotteria nazionale di Viareggio abbinata al concorso sui carri di prima categoria. Nel 1988 e ’89 il sabato sera di RaiUno venne dedicato a Viareggio e le sue maschere.

Proprio alla televisione si deve buona parte della popolarità della manifestazione, divenuta una tradizione culturale e popolare al tempo stesso, sempre fedele al proprio modello, e allo stesso tempo ogni anno nuova e rinnovata grazie ai cari allegorici sempre diversi, via via più moderni e sorprendenti sia per i temi trattati, sia per gli ingranaggi sempre più tecnologici che muovono i personaggi rappresentati. Grande merito si deve però anche alla città di Viareggio che ha saputo fare della manifestazione una bandiera per la propria identità, trasformando quella che è una festa cittadina in un evento di portata europea che vanta un bilancio di oltre 2 milioni di euro all’anno e si fregia di essere la più grande manifestazione folcloristica italiana.

Un po’ di numeri e materie prime: la cartapesta

pfm9192Quattro domeniche consecutive e il martedì grasso per un mese intero di festa. Tanto dura il carnevale viareggino. A decretarne l’inizio, ogni anno, è il triplice colpo di cannone sparato dal mare. Nella edizione 2014 sono stati dieci i carri di “prima categoria”, cinque quelli di “seconda”, nove le “mascherate di gruppo” e dieci le “maschere isolate” a contendersi i vari titoli. Sopra ogni carro di “prima categoria” possono arrivare a ballare fino a 275 figuranti in maschera.

I carri allegorici sono realizzati dai Maestri costruttori, molti dei quali figli d’arte, a simbolo di quanto la passione e il talento, e anche i segreti del mestiere, in questa terra si tramandino di padre in figlio. Sono oltre 25 le ditte artigiane impegnate con più di mille persone impiegate tutto l’anno nella realizzazione delle magnifiche strutture, veri teatri viaggianti. Che possono arrivare fino a 20 metri di altezza per una larghezza di 12, e ospitare, come detto, decine di figuranti che si muovono al ritmo delle figure di cartapesta realizzate dai maestri.

Già, la cartapesta. Perché questi colossi in movimento vengono realizzati con questa materia. Cartapesta, meglio detta come carta a calco, inventata dal costruttore viareggino Antonio D’Arliano nel 1925 e utilizzata sul suo carro “I cavalieri del Carnevale”. Questa carta ha permesso di realizzare col tempo e la tecnica opere sempre più grandi e leggere. La cartapesta è un preparato composto da acqua, colla, gesso e carta. Si parte dalla realizzazione di un modello di argilla all’interno del quale, con una colata di gesso, si ottiene il negativo del calco. Una volta pronto, all’interno di esso vengono applicate le strisce di carta precedentemente imbevute di acqua e colla che vengono fatte aderire al calco il quale dovrà poi asciugare per molte ore. Una volta asciutto, si stacca il lavoro di cartapesta e lo si leviga con carta vetrata, lo si decora con colori acrilici o a tempera e lo si ricopre da un’ulteriore vernice lucida di protezione.

Grazie a questa tecnica si riescono a plasmare volumi molto grandi, anche per via del fatto che le forme sono vuote, il che conferisce leggerezza e la possibilità di rendere le strutture semoventi.

Naturalmente alla base di tutto c’è il riciclaggio attraverso una tecnica manuale originalissima e unica, mediante l’utilizzo anche delle antiche tecniche importate dai maestri d’ascia e calafati della Darsena viareggina.

Maschere in cartapesta dei maestri viareggini hanno fatto da cornice alla cerimonia di apertura dei Mondiali di calcio Italia ’90 e di chiusura dei XX Giochi olimpici invernali.

La cittadella del carnevale e i musei

Inaugurata nel 2001, la Cittadella del Carnevale, è il luogo dove oggi prendono forma i carri. Un luogo nato esclusivamente per questo scopo dalla forma architettonica particolare, con una piazza ellittica nella quale in estate – tanto per non perdere l’abitudine – vengono organizzati spettacoli all’aperto, sia in omaggio al carnevale, sia anche concerti di musica e altro. All’interno di sedici hangar, i maestri costruttori studiano, progettano e forgiano le loro opere, che vengono poi realizzate grazie a carroponti elettronici ed essiccatoi. La curiosità che non molti sanno, è che quasi sempre ormai i carri sono talmente grandi, che devono essere montati la mattina stessa delle sfilate grazie a gigantesche gru.

La Cittadella ospita due Musei, il primo dedicato alla storia dei carri con un percorso tematico tra foto, bozzetti e modellini risalenti fino alle origini della manifestazione, il secondo dedicato ad un premio, il Carnevalotto. Si tratta di opere d’arte contemporanee ispirate al carnevale realizzate da importanti artisti internazionali come Mitoraj, Pomodoro, Matta, Cascella. Sempre alla Cittadella ha sede il centro studi in cui sono archiviati tutti i progetti e le fotografie dei carri allegorici che hanno sfilato negli ultimi 50 anni, e una biblioteca specializzata con libri e riviste sull’argomento.

I corsi mascherati

Sono cinque i corsi mascherati. Quest’anno il via è stato il 16 febbraio con il 1° corso intitolato “Chi vuol esser lieto sia”. Il 23 il secondo corso col “Gran ballo delle maschere”, il 2 marzo il terzo intitolato “Carnevale senza frontiere”, il martedì grasso, il 4 marzo, si è svolto il quarto corso intitolato “Il super martedì” con diretta nazionale su RaiTre, tanto per non farsi passare l’abitudine e per festeggiare insieme i 60 anni dal primo collegamento Rai in esterna. E infine domenica 9 marzo il quinto ed ultimo corso con l’incoronazione dei vincitori, intitolato “400 volte carnevale” visto che proprio nel 2014 si festeggia la 400ª sfilata dall’inizio della manifestazione.

I vincitori 2014

A vincere il Carnevale di Viareggio 2014 quest’anno è stato il carro intitolato “La Rete” di Alessandro Avanzini, dedicato a internet e ai suoi pericoli. Protagonista un cyborg ragno che ingloba tutti nella sua rete, appunto. Il maestro carrista aveva vinto anche lo scorso anno con “Il Minotauro”. Al secondo posto il carro “Hysteria”, di Gilbert Lebigre e Corinne Roger che hanno raffigurato l’Italia in una seduta di psicoanalisi. Terzo posto per “Revolution” di Umberto e Stefano Cinquini, suggestiva e somigliantissima costruzione dedicata al mito John Lennon. Non poteva naturalmente mancare la satira politica, che ha stravinto in tutte le altre categorie di concorso. Nella seconda categoria con “Scherzo di Carnevale?” di Jacopo Allegrucci, nelle mascherate di gruppo con “Letta Babbo Natale” di “Se ci credi auguri” di Luca Bertozzi e con la caricatura del premier in “Don Matteo Renzi” di Andrea Pucci.

Si fa festa anche nei rioni

pfm8749La festa non è solo sul lungomare, ma anche nei cinque rioni cittadini suddivisa per fine settimana, e dura praticamente per tutto il mese. Quest’anno da venerdì 14 a domenica 16 febbraio al Campo di Aviazione, al Marco Polo da venerdì 21 a domenica 23 febbraio, il Carnevaldarsena da venerdì 28 a martedì 4 marzo e infine da venerdì 7 a domenica 9 marzo il Carnevale Storico.

Per i ragazzi c’è il Carnevale dei Ragazzi, una festa per ogni quartiere: Campo d’Aviazione, Varignano, Marco Polo, Torre del Lago Puccini, Terminetto, Vecchia Viareggio, Carneval Polpettino, Carneval Centro, Croce Verde Centro.

Quest’anno è stato deciso di riproporre i veglioni in maschera in quattro location d’eccezione, una per ogni sabato sera. Al Caffè Liberty, al Gran Hotel Principe di Piemonte e al Centro Congressi.

Tante altre le manifestazioni collaterali in programma nel corso del carnevale come, la giuria dei bambini e delle bambine, che potrà esprimersi sul carro preferito, o i “carristi in erba” un concorso per i bimbi delle scuole primarie e secondarie cittadine con piccoli artisti che disegnano e realizzano il loro carro ideale in miniatura e relativa premiazione finale del lavoro più apprezzato da una giuria anch’essa composta da bambini.

Quest’anno, in occasione del Carnevale, è stato predisposto un nuovo arredo urbano tutto di cartapesta allestito nelle principali piazze cittadine, spesso fatto con pezzi di carri degli anni passati.

Statistiche

Secondo alcune ricerche, il Carnevale di Viareggio si piazza al terzo posto in Italia come evento culturale per numerosità di pubblico interessato e l’82,7% dichiara di seguirlo con interesse. E’ conosciuto dal 96,5% della popolazione, una percentuale altissima. Attrae il pubblico femminile e giovanile, oltre, naturalmente ai nuclei familiari. Inoltre, nell’immaginario moderno, il carnevale di Viareggio risulta l’evento più popolare e moderno, e colpisce la sua lunga tradizione nel tempo. La tv ha un ruolo importante, infatti il 51% del pubblico ha seguito la manifestazione in tv. Sempre secondo l’indagine, inoltre, sarebbe notevole il ritorno per gli sponsor e il pubblico si è detto interessato alle aziende che sponsorizzano l’evento.

Nella edizione 2014 l’incasso totale è stato di 2 milioni e 261mila euro con un picco nella sfilata finale, complice il bel tempo quasi primaverile, di 510mila euro di incasso, record degli ultimi anni.

Arrivederci al 2015

L’appuntamento per il 2015 è fissato per domenica 1°febbraio con il primo corso. Seguiranno, l’8, il 15, il martedì grasso 17 febbraio, e gran finale domenica 22 febbraio con la lettura del nome dei vincitori e lo spettacolo pirotecnico.

Francesco Scianni e Stefania Guernieri