Fashion Design Lab Magazine
febbraio 2014 | nº 06
  Tutte le differenze tra Expo Universale ed Expo Internazionale Stefania Guernieri, Francesco Scianni
 
   

C'è Expo ed Expo. No, non è un modo di dire. C'è quella Universale, detta anche mondiale, che è «registrata», la International Registered Exhibition, con frequenza ogni 5 anni, durata massima di 6 mesi, un tema generale da seguire, padiglioni costruiti dagli stessi partecipanti alla manifestazione e dimensioni dell'area interessata non definite con precisione. E c'è la International Recognised Exhibition, comunemente detta Expo Internazionale, che prevede lo svolgimento nell'intervallo fra due Expo registrate (ovvero Universali), una durata massima di 3 mesi, un tema specifico, la costruzione dei padiglioni da parte degli organizzatori e una superficie massima di 25 ettari. Inoltre, l'aggettivo internazionale può essere affiancato dal termine «specializzata», che sta a indicare la specificità del tema trattato.

L'ultima Esposizione internazionale si è svolta nel 2012 a Yeosu in Corea del Sud, sul tema: «Costa e Oceani che vivono», la prossima si svolgerà nel 2017 ad Astana in Kazakistan e il tema sarà: «Energia del futuro. Connettere il mondo, collegare le persone». La prossima Expo Universale è invece in programma nel 2015 a Milano sul tema: «Nutrire il pianeta. Energia per la vita».

  Ufficio internazionale delle Esposizioni: BIE

A curare entrambe le tipologie di manifestazioni è il BIE, Ufficio Internazionale delle Esposizioni (Bureau international des expositions o anche Bureau of International Expositions). Si tratta di una organizzazione intergovernativa creata nel 1928 con la Convenzione di Parigi, ed effettiva dal 1931.
E' sempre il BIE a dare il riconoscimento anche ad altre Esposizioni come quelle «ortoculturali» di categoria A1, approvate dall'Associazione internazionale dei produttori ortoculturali (Aiph - International Association of Horticultural Producers) a intervallo almeno biennale per due differenti paesi organizzatori, e di 10 anni in caso sia lo stesso paese ad organizzarla. Il BIE si occupa anche di altre esposizioni, come quella di arti decorative e di architettura moderna della Triennale di Milano.

Sono 168 gli stati membri del BIE, e si diventa tali sottoscrivendo la già citata Convenzione del 1928 e i successivi protocolli: quello del 1972 che sanciva la differenziazione tra le due tipologie di Universale e Internazionale Specializzata, e il 1988, l'ultimo, in vigore dal 1996, che le suddivideva rispettivamente in Expo Registrate (comunemente dette Universali) e Expo Riconosciute (comunemente dette Internazionali).

  Le Expo nella storia

Non esisteva alcuna catalogazione precisa prima dei vari protocolli stipulati dal 1928 e successivi, ma erano semplicemente denominate Esposizioni Internazionali. Il BIE riconosce una parte di tali manifestazioni e le ha rinominate come Esposizioni Storiche. Sono a loro volta distinte in primarie e secondarie, a seconda del periodo e del protocollo, ma comunque riconducibili alle due principali già citate.
La prima Esposizione Universale Storica è datata 1851 a Londra sul tema «Industria di tutte le Nazioni», e l'ultima è datata nel 1933 a Chicago su «Il progresso di un secolo». Le successive sono quelle riconosciute dal protocollo.

  Come si diventa membro del Bie

Per diventare membro del BIE (che significa prendere parte alle discussioni ed esprimere parere), la domanda, che dovrà essere votata favorevolmente dalla maggioranza di due terzi dell'Assemblea generale, va presentata al governo della Repubblica francese. Il paese che la presenta deve essere membro dell'ONU, della Corte internazionale di giustizia, di una delle istituzioni specializzate dell'ONU o della Agenzia internazionale per l'Energia atomica. Possono però parteciparvi anche paesi non membri e aziende che espongono in padiglioni dedicati ad iniziative private. Inoltre possono essere invitate a partecipare associazioni internazionali come l'ONU, l'Unione Europea, la Croce Rossa Internazionale.

Il BIE, nato con compiti amministrativi, ha oggi un ruolo molto importante: quello di supporto amministrativo, di promozione, di regolamentazione della frequenza e di garanzia di qualità, ma anche e soprattutto di assicurarsi che tutte le operazioni vengano svolte nel rispetto delle leggi internazionali.

  Scopo delle Esposizioni Universali e Internazionali

Ma a cosa servono gli Expo? L'obiettivo è quello di rafforzare le relazioni internazionali tra i paesi partecipanti (che generalmente sono molti), spronare e incoraggiare lo sviluppo e l'innovazione nei più svariati settori, condividere la cultura e l'educazione, e per i singoli paesi esprimere e promuovere i propri usi e costumi, impegnarsi insieme per l'ambiente e la salvaguardia della Terra, rinnovare le città e, non ultimo, sperimentare il tutto insieme, in una sorta di laboratorio per il futuro. Ecco cosa vuol significare l'aggettivo qualificativo «universale».

In sostanza si può senza dubbio dire che si tratta di una sorta di democrazia globale che funziona. E funziona perché c'è un fine comune, quello di dialogare nella pace con tutti gli altri paesi partecipanti e le loro culture, e accrescerne le conoscenze migliorandone quindi le condizioni di vita future grazie alla cooperazione che si crea in questo contesto.

  Come fare per partecipare

Le domande con tema, durata e date dell'Expo Universale vanno presentate al BIE tra i 9 e i 6 anni prima dello svolgimento, e tra i 6 e i 5 anni per una Expo internazionale. Il BIE a sua volta informa della richiesta ricevuta i paesi membri, i quali hanno 6 mesi per presentare una proposta alternativa. Sono escluse da tali regole gli Expo ortoculturali e la Triennale di Milano. Naturalmente dovranno essere trascorsi almeno 15 anni dall'ultima manifestazione nello stesso Paese. Gli uffici BIE potranno effettuare visite di controllo per verificare l'effettiva fattibilità del progetto, dopo di che verrà espresso un voto segreto per la scelta del vincitore.

Riguardo alle Esposizioni Orticole, quelle riconosciute – dal 1960 – sono quelle raccomandate dall'Associazione internazionale dei produttori orticoli come le Floriadi olandesi e le Esposizioni internazionali di giardinaggio tedesche. Devono essere svolte nel periodo tra due esposizioni registrate (Universali), hanno una durata tra i 3 e i 6 mesi, e una distanza fra loro di non meno di 2 anni se organizzate da paesi differenti, e almeno 10 prima che lo stesso paese possa nuovamente organizzarla.

Infine, la Triennale di Milano sulle arti decorative è una manifestazione che costituisce una eccezione poiché viene ospitata sempre nella medesima città. E' riconosciuta dal BIE dal 1933 e l'ultima si svolse nel 1996. (Le altre si erano svolte senza cadenza fissa nel: 1936, '40, '47, '51, '54, '57, '60, '64, '68, '88, '91). A 20 anni di distanza dall'ultima, nel 2016, dovrebbe essere organizzata una nuova manifestazione dal 2 aprile al 12 settembre sul tema; «Ventunesimo secolo, design dopo design» (21st century, design after design), che vedrà protagonisti i nuovi trend e le interconnessioni con l'evoluzione del mondo.

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